Ben ritrovati cari amici…
Vi ringrazio per “La “saga del leone” che state seguendo così numerosi!
Essa rappresenta un particolare “Viaggio nell’anima” che sto realizzando, e presto vi rivelerò altre cose importanti a tal proposito.
Vi ringrazio innanzitutto per la divulgazione che state facendo condividendo il mio lavoro.
L’unico modo per far circolare le informazioni è proprio condividerle.
L’Amore ha le ali, ne sono certa… e il leone riuscirà ad uscire dalla gabbia: il leoncino può trasformarsi nel re della savana se glielo/ ce lo permettiamo.
Oggi parlerò di un tema importante che riguarda il cucciolo di leone dentro di noi!
Ognuno è qui e ora su questo pianeta per ritrovare e riprendere se stesso, per liberarsi dalle prigioni buie in cui si è confinato precludendosi la possibilità di vivere pienamente la propria natura creativa umana e divina.
Cosa comporta credere di avere perso il futuro, aver consegnato la nostra vita in mano ad altri ad esempio?
Perchè ci sentiamo limitati, indifesi, abbandonati, soli, disorientati, confusi e deboli?
Se la sofferenza dipendesse invece dal fatto che stiamo ancora guardando noi stessi e la vita con gli occhi del fragile cucciolo che aveva paura di mamma, papà o della maestra quando lo sgridavano?
Se una parte di noi cercasse ancora di essere nutrita e allattata da qualcun’altro evitando di prendere forza da se stessa?
Ciascuno di noi è qui e ora perchè può e deve riprendersi l’unica cosa che gli appartiene: la propria vita.
La mancanza di forza l’abbiamo sperimentata tutti, è parte del nostro percorso, apprendistato terreno. Ma dove la possiamo trovare?
Dentro noi stessi, è proprio lì che si trova! Tutto è già dentro. Se però non la troviamo subito, o non ci sentiamo sufficientemente lucidi, sicuri e forti non dobbiamo pensare che tutto questo non ci sia, ma dobbiamo solo iniziare a cercarlo, a riconoscerlo, valorizzarlo e rafforzarlo.
Quando invece si continua a vibrare su frequenze di impotenza, fragilità, sudditanza cosa significa?
Esse rappresentano i riflessi delle parti non ancora mature dentro, non adulte.
Queste condizioni negli esseri umani possono essere una costante, oppure intervenire in alcuni momenti cruciali della nostra vita.
Qui e ora è il momento di crescere, di darsi il permesso di farlo, smettendo di piangere e lamentarsi come cuccioli impauriti e impotenti che continuano a cercare la mamma, cercando riparo sotto le sue gonne.
Questa è chiaramente un’immagine metaforica e simbolica, vuol dire che si può continuare cercare disperatamente conferme, conforto e sicurezza in un partner, nel lavoro, negli altri, senza rendersi conto di essere adulti.
Il cucciolo cresce e diventa grande, un leone, il re della savana!
Come è possibile?
Le risposte che possiate sentire nella mente e nel cuore sono l’obiettivo centrale di questo “Viaggio nell’anima” e del mio percorso con voi.
Arrivederci alla prossima tappa…
0 commenti