Il vero perdono è un processo interiore, semplicemente accade. Non occorre sforzarsi, non ci si può obbligare a compierlo, non è un atto della mente, bensì un fenomeno naturale a cui si giunge quando i veli cadono e si comprende il senso e il valore di certe esperienze.
Quando il Divino Amore passa non può che far cadere le resistenze e gli orpelli addossati sulle pareti del cuore.
Portare sulle spalle il peso dei sensi di colpa, vergogna, rivalsa o ancor peggio vendetta, incurva la spina dorsale e non solo quella fisica, toglie freschezza, vigore agli anni, e gioia alla vita.
(Questo post fa parte del mio percorso di 21 giorni per Perdonare se stessi e gli altri)
Ogni giorno ci rende sempre un po’ più schiacciati e incupiti. Questi stati d’animo sono associabili al discorso del peccato originale che, secondo la Chiesa, ha generato la sofferenza di cui l’uomo soffre per avere tradito l’alleanza con Dio.
Ma se invece di caduta, intesa come tradimento, fosse stata una caduta vibrazionale: ossia aver perduto lo stato di puro spirito per diventare altro, cioè materia, che è sempre energia ma distinta in uno stato più denso, solido che per questo verrebbe percepito distaccato apparentemente dalla Fonte?
Se il senso di colpa fosse nato dal senso sì di distacco (come quello di un bambino dal cordone ombelicale della madre), ma finalizzato ad un processo evolutivo, per farci crescere, diventare anime adulte, esseri autonomi?
Capite dunque che cambierebbe tutto! Saremmo come un bambino che potrebbe avere creduto di essere stato abbandonato dalla mamma quando invece lei è proprio distaccandosi da lui che gli permette la vita!
Ciò che stiamo scoprendo è che ogni cosa è contenuta nel tutto e che le regole, le leggi della vita valgono su tutti i suoi livelli di esistenza, siamo un ologramma, e ciò che sta dentro è come ciò che sta fuori, come in alto così in basso.
Quindi secondo questa logica avrebbe un senso pensare che Dio si comporti con noi esattamente come ogni madre fa dando alla luce il proprio figlio? A voi lascio la risposta…
Intanto il vero perdono accade, e dopo le doglie e un parto che a volte può essere più sofferto e altre meno, finalmente si rinasce e si scopre la vita!
Continuate quindi anche oggi a praticare LAAV con il mantra del perdono insieme al mantra dell’Amore del 10° giorno, e a recitare quella che è stata chiamata da alcuni di voi la “Grande Preghiera del Perdono”: grazie per averle dato questo bellissimo nome <3
“Io perdono me stesso con il cuore, la mente e l’anima per ogni mio pensiero, parola e azione che ho creato e manifestato senza amore, al di fuori delle leggi divine.
Buona settimana del perdono a tutti
LAAV you
Gabriella
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