Registri Akashici: Cosa Sono e Come Accedervi in Sicurezza

da | Mag 5, 2023 | Blog LAAV | 0 commenti

REGISTRI AKASHICI

Sono decenni ormai che lavoro nei registri akashici con tantissime persone (nei seminari dal vivo o in sessioni individuali) e quello che faccio ogni volta è sempre una grande emozione. In questa guida voglio parlarti di cosa rappresentano, del tipo di lavoro che faccio io con in registri e come anche tu puoi esplorarli in sicurezza.

Registri Akashici: cosa sono e cosa contengono

I registri akashici sono delle dimensioni. Non sono un luogo “pubblico”, ma in queste dimensioni possiamo muoverci per andare a trovare quello che ci ha bloccato.

Nei registri abbiamo tutto quello che c’è stato: nostro, dei nostri antenati, delle vite precedenti, dell’inconscio collettivo. E’ un gigantesco archivio, un’ immensa biblioteca astrale, ma… nell’astrale c’è anche di tutto e di più.

Infatti, chiunque può sentire il desiderio di conoscerli ma non tutti possono accedervi, nel senso che non è come andare in biblioteca e prendere un libro in prestito, occorre una “guida”.

Capacità ed esperienze di un’anima iniziata, in contatto con dimensioni amorevoli di coscienza, consapevole dei rischi ed esperta nella gestione delle complesse dinamiche mentali-animico-emozionali che possono emergere durante il lavoro svolto per e con la persona interessata, soprattutto se il viaggio nei registri è fatto coinvolgendo in prima persona l’anima viaggiante con le sue sfaccettate e imprevedibili reazioni interiori.

Cosa contengono quindi i registri akashici? Tutte le esperienze e le scelte create e vissute dall’anima, tra cui anche: nodi karmici, frammenti e memorie dell’anima , lezioni non apprese, voti contratti e debiti karmici, ma anche talenti e capacità inespresse.

Cosa succede quando apro i Registri Akashici

Oggi sono qui a parlare di lettura dei registri akashici ( o lettura dell’anima) e dei miei seminari sui registri akashici, perché in realtà, quello che accade tutte le volte che faccio una lettura o un seminario e apro i registri akashici, è vedere e cercare di trasmettere quello che mi arriva: quello che percepisco da un Oltre.

Un Oltre che però non è qualcosa di lontano, come magari si può immaginare, ma è molto più vicino di quello che si può pensare. Parlare dei registri akashici significa dovere in qualche modo accennare qualcosa di me e trasmetterti il senso di quello che sto facendo.

La mia esperienza con i Registri Akashici

Sono una ricercatrice spirituale innanzitutto, e ho iniziato la ricerca per me stessa, per la mia anima, perché ero in uno stato di grande confusione. La mia storia a livello spirituale è cominciata quando ho riscoperto qualcosa che mi apparteneva, che mi appartiene: ed è la via dello spirito.

Non potrebbe essere che così la mia vita e vivendola ho scoperto che esiste qualcos’altro oltre i sensi fittizi limitati e limitanti. Non è stato così semplice all’inizio, infatti mi sono messa molto in discussione. Mi chiedevo: ma che cosa sto sentendo? Ma soprattutto, cosa sto vedendo? Cosa sto vivendo? Perché a me accade questo?

Quando faccio una lettura dei registri akashici, mi capita di vedere, sentire, percepire nella persona che ho di fronte, qualcosa di molto profondo che la sta condizionando e manipolando, ma lei non è ancora riuscita a vedere chiaramente.

Perché chi muove le fila della nostra esistenza è la parte inconscia, e parlare di inconscio significa parlare di un mondo in cui si trovano tutte le nostre memorie.

Quindi per me è stato molto importante riuscire a mettere prima ordine nella mia vita e capire che cosa mi stava accadendo. Quando mi arrivano queste immagini, queste sensazioni, sono a volte dei flash altre dei film, dipende esclusivamente dalla comunicazione che si stabilisce tra me e l’anima del consultante. Ciò che mi accade nei registri akashici, è qualcosa di soggettivo. Non ci sono due persone uguali e di conseguenza neppure due storie karmiche uguali, possono esserci delle analogie e delle similitudini ma mai una corrispondenza totale. Siamo esseri unici! Ma tutte le energie che si esprimono rivelandosi alla coscienza sono sempre estremamente importanti, salutari e guaritrici.

Per me la lettura dei registri è come aprire un campo, un grande campo dove iniziare a sentire, vedere e accogliere ciò che si presenta senza veli, giudizi.

Noi siamo qui completamente immersi nella materia, nella fisicità che però ci può distogliere molto da quella che è la vera Realtà.

Noi fondamentalmente siamo degli interpreti di storie, le nostre storie: le nostre vite sono storie. E come nei libri ci sono le pagine, magari con figure, simboli, immagini, archetipi, suggestioni… anche per noi è la stessa cosa.

Viviamo storie, e nei registri come detto ci sono le nostre storie, c’è tutto quello che noi possiamo essere stati, aver visto, sentito e immaginato. E’ veramente immensa questa realtà ed è importante non perdersi nella grande dimensione che è l’Oltre.

Quello che faccio nelle letture è andare a scoprire quello che sta continuando a vivere nell’inconscio ma che si sta facendo vedere nella dimensione attuale, attraverso segnali ben precisi, esperienze di dolore e anche prove difficili: perché questo è il modo in cui l’anima si manifesta per poter guarire ed evolvere.

Lei, questa grande nostra Maestra, ci porta così a renderci conto di ciò che non abbiamo capito, non abbiamo accettato e non siamo riusciti a elaborare nell’Amore.

Sperimentiamo così una dualità interiore che è molto importante perché ci fa sentire le nostre frammentazioni, i nostri vari “io” che si esprimono ed agiscono in modalità differente e spesso in opposizione e in conflitto tra loro.

Attraverso il nostro vissuto in questa incarnazione possiamo avere un’idea molto precisa di quello che siamo venuti a guarire qui.

Perché fare un lavoro sui registri akashici?

Perché si vede, si sente, si capisce e si guarisce qualcosa che altrimenti rimarrebbe sconosciuto e non risanato. Adesso voglio fare luce su che cosa accade e dove appare questa sorta di coreografia. Esattamente come quando si è in video-chiamata con altre persone sullo schermo, percepisco, sento e vedo tante immagini, tanti volti: questi sono come dei piccoli frammenti, aspetti della personalità che emergono con caratteristiche e tratti anche molto diversi.

Sono definite subpersonalità in ambito psicologico le parti non viste e di cui non si ha coscienza. Ciò che accade dentro di noi a livello subconcio, quindi non è gestito consciamente e la loro presenza sta solo cercando di farsi riconoscere, vedere e accettare.

Possono anche essere definite le nostre ombre, alcune davvero molto ostiche, quelle che non siamo riusciti ad accettare perché ci hanno messo in crisi; ma non è soltanto questo. Il discorso è molto più ampio, perché non si tratta soltanto di noi stessi.

Si tratta infatti di correlarci anche con un corredo familiare, le cui memorie possono oltrepassare i confini della nostra storia in relazione al karma dei nostri antenati che può ancora condizionarci prendendo vita e forma attraverso di noi.

Nei seminari sui registri akashici ad esempio, ho la necessità di sentire i partecipanti e di poter agire fisicamente su di loro. Ho bisogno di sapere dove sono esattamente vibrazionalmente per poter comprendere che cosa fare per andare a lavorare sul campo energetico in base alle percezioni del momento presente, che si amplia e si espande.

Siamo tutti quanti collegati in un processo in divenire, dove le energie che si smuovono all’inizio danno spazio a quelle dei partecipanti di entrare in un’interazione attiva.

Cosa succede durante il lavoro di gruppo sui registri akashici

Quello che arriva si manifesta in un modo molto più intenso e molto forte rispetto ad un incontro individuale. Ciò accade perché l’energia che arriva è diversa: come se ognuno dei presenti, entrando nel campo, portasse qualcosa di sé che va a stimolare quella parte di un compagno di viaggio che in quel momento è pronta a farsi avanti e a rivelarsi.

Quindi è qualcosa che unisce tantissimo a livello animico, smuove molto e porta chiaramente delle grandi spiegazioni. Fa capire chiaramente perché sono successe o non delle cose e ci rivela qualcosa di importante: noi siamo come parti di un unico corpo. Un unico corpo che è formato da ognuno di noi che siamo cellule.

Quindi il discorso del corpo umano, se noi lo rapportiamo a qualcosa di molto più grande, ci permette di avere una minima idea di che cosa possa essere questa multidimensionalità. Se immagini quello che avviene nel tuo corpo adesso, certamente non è soltanto che stai leggendo il mio sito e sei seduti tranquillo a leggere.

No, è diverso, ma perché? Perché ci sono sicuramente in questo momento dei fenomeni: a livello organico hai il sangue che continua a scorrere, i polmoni che continuano a prendere e a rilasciare prima l’ossigeno e poi l’anidride carbonica, i tuoi enzimi che stanno facendo il loro lavoro, le ghiandole che stanno continuando a secernere gli ormoni in base a quello che è il tuo bisogno.

Cosa significa? Che se anche non lo stai pensando, tutto questo avviene, avviene anche che ci siano dei batteri nel tuo organismo, batteri buoni, batteri meno buoni che stanno facendo Il loro lavoro.

Quindi se tu aprissi per ipotesi il tuo corpo, vedresti delle cose incredibili. Tutto questo è per spiegarti che avviene una cosa del genere anche ad un livello più ampio, più alto, ma non siamo stati abituati a ragionare in questo modo, siamo stati abituati a vedere le cose per quelle che sono.

Ma che cosa veramente stiamo facendo su questo pianeta? Stiamo cercando di rivedere queste storie alla luce di qualcosa di nuovo, qualcosa che ci parla di una guarigione totale. Quindi, se in questo momento ti guardi dentro nella tua vita, nelle tue esperienze, certamente avrai un’idea di che cosa ti sta preoccupando, o ti sta facendo soffrire, o ti sta bloccando.

Hai delle idee chiare, queste idee sono semplicemente dei messaggi, messaggi che arrivano appunto da queste dimensioni e hai potenzialmente la possibilità di capire molto meglio che cosa vogliono rivelarti questi messaggi.

Perché un problema fisico avrà la sua influenza e avrà il suo codice, così come un disagio emozionale ha il suo codice; o un problema mentale, un’ossessione nella testa che continua a girare e rigirare anche lei ha il suo codice.

Quindi, quelle che io percepisco sono chiaramente delle vibrazioni che riesco a decodificare e quando faccio una lettura, le decodifico perché la persona possa vedere chiaramente, come quando un programmatore programma e fa vedere che cosa c’è oltre il codice: è la stessa per me.

Questo è chiaramente un mio talento naturale, qualcosa che col lavoro mi è arrivato perché lo mettessi al servizio, perché potessi in qualche modo aiutare gli altri a fare un lavoro di introspezione.

Cosa si può vivere durante l’esplorazione dei propri registri akashici?

Si può sentire e vedere quello che c’è dentro e oltre le proprie parti ancora ferme, bloccate, ancorate nel loro vissuto del passato.

Perché il punto è questo: quando qualcuno mi dice “ma a cosa serve sapere della reincarnazione“? Dico, ma guarda che non è reincarnazione questa, è un’incarnazione continua.

Quindi anche se una persona pensa “Va bene, a me non interessa sapere di altre vite, di quello che ho fatto”, io dico, “Vedi, quello che stai facendo oggi è quello che hai fatto ieri, se non l’hai risolto ieri non riesci a risolverlo neanche oggi, se non cambi”.

Il punto è questo, che noi abbiamo una grande difficoltà a cambiare perché siamo come impostati, programmati a fare le cose in un certo modo, a ripetercele e quindi continuare a non essere felici, a continuare a dire “Ma perché la mia vita non sta andando bene? Perché continuo a soffrire?”

La sofferenza è uno stato dell’essere non in armonia, non in in pace, non in un equilibrio con le leggi dell’universo. Tutti quanti noi siamo entrati in questa densità perché non siamo riusciti ad accettare e a portare dentro noi stessi queste leggi, acquisendole e facendole veramente nostre.

Tutto il discorso della caduta, tutto quello che noi abbiamo potuto leggere e studiare, al catechismo, in un certo senso ci rivela delle mezze verità, è vero che siamo caduti, ma in che cosa siamo caduti?

Siamo caduti in un labirinto dove possiamo però uscire fuori con le nostre forze, con le nostre capacità quando riusciamo a vedere la perfezione di questo piano, che chiaramente è difficile per la mente comprendere, perché la mente dice: ma perché devo soffrire? Perché la gente deve morire? Perché questo? Perché quest’altro?

Il punto di vista dell’anima è totalmente diverso, infatti io lo dico spesso: non ho mai visto in questi più di vent’anni, un’anima che abbia fatto delle scelte stupide. Non lo sono mai, il punto è che noi ci basiamo su quello che è il nostro piccolo vissuto e il nostro limitato vedere.

Quindi se tu guardi la tua vita e guardi le tue sconfitte le vedrai magari come dei fallimenti, ma se guardi le tue sconfitte e le vedi in un’altra ottica e comprendi che ti sono servite per irrobustirti, è come dire: è stupido impedire ad un bambino di sporcarsi perché si ha paura che poi dopo si possa ammalare, perché è proprio questo che lo rafforza.

Sarebbe controproducente impedire ad un bambino di cadere quando inizia a camminare, perché questo invece è il modo in cui lui impara, cadendo e rialzandosi. Ed è la stessa cosa per noi adulti.

Quindi quello che sto dicendoti è proprio per farti arrivare il messaggio che è molto forte, io lo sento tantissimo: quello di far arrivare ad ogni persona la consapevolezza che il problema più grande che in questo momento ti trovi ad avere è la strada per la più grande guarigione che tu possa ricevere.

Perché quel problema lì è stato proprio come il blocco, il grande masso che ha impedito e ostruito il passaggio nella valle. Come se l’anima stesse camminando su un sentiero ma ci fosse un masso che è rotolato giù e le ha impedito di continuare.

Quindi Cristo si è fermato a Eboli, diceva il libro. Ma noi ci siamo fermati dove non abbiamo più potuto e saputo vedere la perfezione di quello che stava accadendo. E questo accade spesso e volentieri, quando nelle tue esperienze (non faccio una separazione tra vite precedenti e questa) ti trovi di fronte a qualcosa che non riesci ad accettare e non lo digerisci, allora lì arrivano i problemi perché trovi di fronte a questo grande masso.

Ed è il masso del nostro sepolcro, è il masso che ci impedisce di andare oltre e ti sto dando delle immagini che sono anche dei simboli e sicuramente stai incominciando a comprendere ad un livello diverso, attraverso parole, immagini e figure simboliche.

Perché il mio impegno e intento è quello di fare il massimo che sia possibile per te, perché tu possa capire l’importanza di avere e togliere questo masso, perché non è assolutamente detto che uno deve soffrire, perché la sofferenza è ancora una scelta, un dire: “io non merito di stare bene”.

La sofferenza è ancora legata ai vecchi paradigmi: senso di colpa, punizione, espiazione, ma fanno parte di che cosa?

Di quel masso che ti dicevo, quindi se ad esempio ti porti dietro un senso di colpa per qualcosa che pensi di non aver fatto in tempo o di non aver fatto bene, questo sicuramente ha creato un effetto valanga che poi si è amplificato.

Quindi un primo senso di colpa si va a unire ad altri sensi di colpa e questi sensi di colpa poi aumentano, aumentano e l’effetto valanga a un certo punto cosa fa? Rotola! All’inizio è solo un piccolo sassolino, qualcosa che magari non hai neanche saputo subito associare ad un dolore, alla sofferenza, ma poi?

Si amplifica, e quindi ti chiedo: guarda da che cosa è costituito questo tuo masso. Possono esserci problemi relazionali, economici, salute, anche a livello più generale. Quali sono i tuoi problemi?

Immaginatelo con questo effetto valanga, qualcosa che magari oggi è più importante, mentre una vita fa forse non lo era neanche così tanto, o forse lo era, ma questa incarnazione è un bignami, è il bignami che ti serve per poter sapere dove si sono formati questi vortici di energia che poi hanno creato l’effetto valanga e il masso che ti si è piazzato davanti.

Il tuo più grande dolore, problema, difficoltà, inquietudine, malcontento, preoccupazione è un masso davanti, formato da tutte queste cose.

Questa vita ti ha messo tanto alla prova anche per quanto riguarda il discorso dei condizionamenti, perché mentre in passato c’era principalmente la famiglia che faceva la sua parte, in questo momento storico non abbiamo soltanto la famiglia ma abbiamo tutto il contesto sociale-culturale.

Se accendi la televisione entri come in una grande altra famiglia che continua a voler trasmettere problemi, difficoltà, malattie, un mondo dove c’è veramente di tutto e di più.

Quindi in passato, quando non si avevano delle comunicazioni come quelle di oggi, si sapeva a malapena quello che accadeva nel proprio paese, magari il paese vicino. Ogni tanto arrivavano delle informazioni, oggi invece sappiamo in diretta quello che accade nel mondo e non è sempre vero quello che ci viene raccontato.

Quindi se immagini la tua testa, l’effetto valanga, sentire che altri stanno morendo, soffrendo la fame, o avendo un sacco di problemi, come fai a mantenerti in uno stato di pace senza sentirti un po’ sbagliato? Come fai a essere nella piena gioia quando nel mondo sta accadendo questo?

Quindi è come se in questa incarnazione ti fosse stato dato un peso in più, ma quando tu hai la tua pietra grande e ti porti dietro questo masso, se hai avuto problemi alla schiena, alle spalle o che in qualche modo interessano la tua parte motoria, le tue articolazioni, chiediti: me lo sto portando dietro?

Nei registri akashici tutto questo è veramente scritto, come memorie, quindi le memorie sono esattamente vibrazioni che noi continuiamo a sentire e a coltivare con la nostra attenzione, con il nostro covarle.

Se immagini la cova, cosa vuol dire covare? Vuol dire continuare a portare l’attenzione su quello che è il problema e non a dire invece: ma c’è la soluzione?

E’ come se tu continuassi proprio a covare questi pensieri di mancanza, e questa mancanza continua a lievitare nelle emozioni, quindi quando conduco i seminari dei registi akashici vengono tantissimo fuori queste emozioni.

Ma le emozioni cosa sono? Energie bellissime, le emozioni sono il carburante che ci porta avanti e che ci permetterebbe di dissolvere questo grande masso e vederlo nella sua perfezione, vederlo nel suo movimento di elettroni e di molecole e vedere l’energia che lo anima e dire: caspita, ma questo che ho pensato fosse un grande problema, fosse un ostacolo, in realtà non sta facendo altro che trasmettermi quello in cui io mi sono identificato.

Quello che sta succedendo nelle emozioni è il giudizio, perché generalmente dividiamo le nostre esperienze in buone, cattive, belle brutte.

Quindi se vedi le emozioni semplicemente come delle cariche energetiche e smetti di giudicarle, hai sicuramente già risolto tantissimo. E’ qui il il nodo. Tutti quanti noi abbiamo creato questi massi perché abbiamo giudicato in modo terribile noi stessi.

E’ importante da recuperare il senso della fiducia in se stessi, perché quando tu hai provato emozioni di grande rabbia, l’hai giudicata, interpretata. E ti sei quindi caricato di qualcosa che ha continuato poi a perversare nel famoso senso di colpa.

Quindi, quando vedi l’emozione con la sua carica di giudizi sei già come impostato, improntato ad un bisogno di espiazione. Quindi se il masso è molto molto grande, stai espiando tanto.

Se i tuoi problemi sono grandi, stai espiando tanto perché l’espiazione fa parte di questo processo, ma vivere non è qualcosa che si interrompe quando finisce questa vita.

Quando le persone mi dicono: “sono stanca di vivere, sono stanca di questo che sto affrontando, non ne posso più, vorrei cambiare tutto, basta, meglio morire” e io dico: “non serve, non si muore!” è questa, tra virgolette, la fregatura, da una parte.

Ma è anche la grande bellezza, perché non puoi mai lasciare una partita non conclusa, quando dai forfait l’Universo dice: “va bene, con questo corpo non puoi più andare avanti perché sei già un po logorato, ma non ti preoccupare, ne avrai un altro, avrai un nuovo costume di scena, un nuovo palco e un nuovo scenario” .

Ma tu sei sempre tu! Torni fin quando non hai capito la lezione e questo è meraviglioso, anche se sicuramente può essere un po inquietante, soprattutto se abbiamo dei problemi di un certo tipo, ma lavorare su noi stessi è la chiave.

Quindi, se sei qui oggi è perché su un cammino spirituale ci sei o vuoi esserci, altrimenti questo post difficilmente l’avresti letto: perché l’essere pronti avviene solamente quando è arrivato il momento.

Infatti siamo ancora pochi coloro che hanno veramente preso coscienza di che cosa sta accadendo, ma averlo capito significa prendersi la responsabilità di dire “sono nel posto giusto”.

E se anche domani – speriamo di no ovviamente – succedesse che qualcuno butta una bomba, siamo nel posto giusto e stiamo vivendo l’esperienza più importante della nostra vita. Però non è semplice perché noi vediamo la sofferenza e il dolore, come una punizione, ma anche questo è stato scelto da noi!

E anche questo so che è difficile da capire perché, come facciamo a essere così, tra virgolette “sciocchi” da chiedere di essere puniti?

Eppure lo facciamo e se ci pensi bene, se guardi nel tuo passato, sicuramente lo trovi.

Ti chiedo: c’è una punizione che ti stai dando? Perché non ti sei perdonato? Cosa non hai accettato di te stesso?

Ad esempio, anche i limiti non vengono accettati se una persona, ad esempio, voleva diventare qualcuno e non c’è riuscita. In questo caso, continuare a dirsi “non valgo abbastanza perché non sono riuscito ad arrivare a quel risultato. Guarda invece mio fratello e mia sorella, sono stati bravissimi e sono riusciti a laurearsi, io no. Oppure loro sono riusciti a immagazzinare tanta più conoscenza! Io non riesco invece ad andare avanti, io faccio fatica“.

Tutte queste cose accadono spesso, e il senso è capire che tu puoi sciogliere questi collegamenti, ed è meraviglioso. Nella lettura dei registri akashici o al seminario io cerco di trasmetterti quello che sento perché chiaramente l’energia può essere soltanto trasmessa.

Chi ha già fatto delle esperienze coi registri akashici con me, sa di cosa sto parlando, sono soltanto esperienze da vivere, quello di cui abbiamo bisogno per poter lasciare il nostro masso e camminare più leggeri.

Come si fa? Si accoglie quello che è stato nella sua perfezione, perfezione vuol dire accettare di non essere perfetti. Perfezione significa accettare le cose che non sono andate come avresti voluto tu.

Accettare significa comprendere che l’altro può non pensarla come noi e non volere quello che vogliamo noi. E questo naturalmente mette molto in discussione l’ego.

Quindi è l’ego che crea tutta questa costruzione che è sicuramente energia e come tale anche tu hai nell’anima la possibilità di trasmutarla.

Questa secondo me è una grande opportunità di conoscere te stesso grazie ai registri akashici, perché è difficile veramente sapere chi sei guardandoti solo nello specchio, analizzando soltanto le cose che puoi vedere coi tuoi occhi.

Io dico sempre che quando guardo nei campi energetici c’è molto altro e a volte mi capita di vedere quello che potrà essere il futuro di una persona. Magari in questo momento l’anima non è ancora arrivata a quel risultato, ma io ne vedo già il potenziale.

Questo è molto bello. Cerco di trasmetterlo tutto perché magari le persone si vedono ancora piccole, si vedono ancora incapaci, io vedo qualcosa di diverso.

Prendersi la responsabilità di dire quello che sto vedendo, come maestra sicuramente è grandissima, nel momento in cui intraprendo il lavoro sui registri akashici.

Noi qui abbiamo dei sensi limitati, molto limitati. Vediamo poco, sentiamo ancora meno e comprendiamo meno del meno, ma con una vera e propria attivazione, ogni volta che lavoro con le persone il mio campo fa questo, è come se ci fosse una sorta di diapason.

Te lo spiego così: è un diapason che mette i campi in sintonia, e in allineamento si inizia a vibrare. Nel seminario e nelle letture dei registri akashici doto i partecipanti di un microscopio, in modo che possano avere una maggior consapevolezza di quello che sta accadendo dentro di loro.

Io non posso guarire nessuno. Posso semplicemente stimolare la persona a farlo, nessuno guarisce nessuno. Solo tu puoi farlo. Non possiamo pensare che arrivino gli extraterrestri, e neanche che gli angeli lo facciano per noi. I maestri ogni volta a me hanno sempre detto “devi occuparti di te stessa, devi farlo da sola. Noi ci siamo, ma lo devi fare tu.” Ed è questo che ci fa crescere, non delegando qualcun altro.

Delegare significa essere ancora piccolini, aver bisogno ancora della mamma o della balia che ci facciano le cose. Noi siamo già delle anime che sono grandi, possiamo farlo. La tua anima sa farlo, eccome!

Quindi, responsabili significa dire a noi stessi: sono pronto a prendermi la responsabilità di ciò che non ho capito, che non ho saputo fare, che ho anche sbagliato, perché nessuno di noi qui può dire di essere perfetto.

Tua hai la tua perfezione nella tua imperfezione e questo è molto bello come messaggio che ti fa capire quanto magari hai chiesto a te stesso senza mai riuscire ad arrivare a quel risultato, perché ti è stato detto che dovevi essere in un certo modo. Ma l’amore è altro!

E i Maestri sono sempre molto teneri in questo e anche nelle prove più dure della mia vita, quando sono stati veramente momenti difficili non mi hanno mai tolto le castagne dal fuoco, io non ho avuto nessuna agevolazione, anzi molte più responsabilità, perché quello che faccio implica grandi responsabilità nelle cose che posso dire e trasmettere.

C’è sempre un grosso bisogno di attenzione e cura, io amo molto curare in questo senso le vibrazioni che posso trasmettere e le parole che posso dire.

Tieni conto che allora posso dirti che ci sono delle guarigioni a livello di proprio di energia psichica, quindi io muovo l’energia e i campi.

Quello che io propongo nei seminari e che faccio solo nei seminari in presenza è invece un altro tipo di guarigione spirituale.

Noi abbiamo un mondo che non è quello che vediamo, è un 4% a malapena quello che i nostri sensi riescono a captare. Ho ricevuto questo grandissimo dono, molto pagato in tutti i sensi, perché a livello di salute, formazione, preparazione non è arrivata da una maestri qui, non è una scuola in cui io ho imparato perché qualcuno me lo ha insegnato qui faccia a faccia.

Si può imparare a lavorare personalmente con i Registri Akashici?

Per come li faccio io, non si possono insegnare i registri akashici. Credo che li si possa solo vivere: nei registri ci vai accompagnata e guidata da me, e senti proprio quello che è la loro forza, la vita “lì dentro”.

Dall’altra parte del velo però ci sono anche entità che si burlano tantissimo e che giocano con gli pseudo-terapeuti che vanno nei registri credendo di poter fare quello che vogliono, ma purtroppo non è così.

E’ sicuro lavorare con i registri akashici?

Un “terapeuta” aveva fatto una regressione ad una persona che conosco e questa dopo qualche giorno era terrorizzata: sentiva e vedeva continuamente suoni e immagini di bombardamenti (!!), era stato aperto come un portale, l’ha ricontattato e lui ha detto che non sapeva come fare a risolvere perché in settimana faceva un altro mestiere!

Capito? Questa persona poi ha continuato così per diversi mesi prima che potesse guarire.

Al mio seminario sui registri invece, ogni persona è nel suo mondo, protetta, fatto di tutto quello che ha creato. Per me è bellissimo vederlo e guarire quello che è loro, perché la loro guarigione sarà la guarigione delle persone che gli sono accanto perché così avviene: cambiamo noi e cambia il mondo.

Registri akashici e guarigione spirituale: cosa si intende?

La guarigione dell’anima è l’unica guarigione vera, perché tutte le altre sono delle pseudo guarigioni. Cioè: io posso mettere a posto un osso perché ho una frattura e quella è una guarigione fisica, posso guarire qualcosa a livello di virus ed è ancora una guarigione fisica, posso cercare di mettere a posto il mio bagaglio emozionale perché magari ho un retaggio di una famiglia che non mi ha capita e allora posso guarirlo.

La vera guarigione è quella spirituale, perché tu sei spirito e lo sai benissimo che la tua vita qui è un passaggio e che questa vita ti permette di sperimentare una forma e una parte di spiritualità, ma molto rallentata.

Quindi, noi viviamo lo spirito in una forma molto lenta, tutto è più lento. Qui il tempo ci dà modo di percepire la lentezza, la lentezza che è data dal tempo degli anni, ad esempio, perché se noi, come nei sogni, vivessimo tutto con la velocità e la contemporaneità che c’è invece nei registri akashici, non potremmo stare in un corpo!

E’ la spiritualità l’unica vera guarigione, quello che sto facendo in questa incarnazione è cercare di guarire il più possibile perché lo voglio veramente. La guarigione spirituale o meglio la vita spirituale intesa come ricerca di sé stessi, dell’amore, della pace.

La missione per la quale è scesa l’anima è una missione di guarigione, riconciliazione e riappacificazione: contattami per conoscerti e guarire tramite una mia lettura dei tuoi registri akashici.

Gabriella LAAV Tuninetti
Fondatrice di SentieroLAAV.it, ricercatrice spirituale, scrittrice, chiarudiente e terapeuta delle memorie dell’anima.
Ha ideato il metodo LAAV® per aiutare a ritrovare se stessi e la propria Anima.
Si occupa di Lettura dell’Anima e dei Registri Akashici, meditazione guidata e percorsi interiori; conduce sessioni individuali, seminari esperienziali e conferenze per diffondere LAAV® e i messaggi di Amore delle sue Guide.

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